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venerdì 3 aprile 2009

SU NENNERI




La prima settimana di Quaresima le donne usavano seminare in un piatto, o nella cavità o nelle zucche che vengono chiamate krokoriga `e strigu, una piccola quantità di grano; alcune mettevano anche altri semi, ma sempre di cereali o di legumi (orzo, mais, pianta del cece, della lenticchia).I semi venivano disposti, senza un ordine preciso, su una piccola quantità di stoppa avanzata dalla lavorazione del lino, detta stub`e linu o sgirròne, messa nel fondo del piatto o della zucca per creare un ambiente in cui le sementi potessero germogliare più agevolmente. La terra si metteva solo raramente e si lasciava privo di semente il centro del recipiente, dove, prima che il nenneri fosse portato in chiesa, si metteva un lume. Anticamente si poneva all`interno del nenneri un cero acceso. Una volta disposti i semi, le donne lo custodivano al buio, sotto il letto o dentro una cassa o un cestino: era necessario custodirlo al buio perché ciò consentiva alle spighe di assumere un colore chiaro quanto più fosse possibile. Si innaffiava con un pò d`acqua, che poteva essere fredda o tiepida, a seconda del clima della località e se ne aggiungeva un poco anche nei giorni seguenti, quotidianamente o con intervalli di due o tre giorni. Il giovedì Santo il nenneri veniva riportato alla luce, ornato con fiori, circondato da un nastro bianco o colorato e portato in chiesa nel pomeriggio dello stesso giorno. Qui veniva disposto per terra, intorno al simulacro del Cristo lasciando acceso il cero posto al cento del nenneri. Il vaso restava in chiesa fin dopo la Pasqua e veniva riportato a casa da colei che lo aveva portato. Le operazioni relative al nenneri venivano compiute dalla padrona di casa, ma potevano parteciparvi anche le giovani che spesso ne preparavano degli altri. Sull`uso del nenneri, considerato benedetto per la vicinanza al Cristo nella cappella del Sepolcro. Nella maggior parte dei paesi il nenneri veniva portato via dalla chiesa il giorno di Pasqua ( o il lunedì dell`Angelo o otto giorni dopo la Pasqua) e sparso in campagna.

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